Sono contraria all’aborto. Provo a spiegarvi perché dovremmo esserlo tutti

1.166 Views

Erroneamente si pensa che l’embrione non senta nulla al momento del concepimento ma non è così. Sarebbe come dire che le piante non sentono perché non lo fanno alla stregua di un essere umano. Le percezioni sonore esistono in qualunque specie vivente dotata di recettori, anche se fetali, di qualunque membrana capace di intercettare le vibrazioni. Avete mai visto un video sull’aborto? Io sì, ai tempi dell’università. Sono cresciuta nella bambagia, figlia di papà, iperprotetta e viziata materialmente. I miei primi approcci al sesso sono stati molto condizionati dai devo e dai non posso ma anche dalla visione di quel feto, appena concepito, di quella nocciolina, di quel piccolo fagiolino che si ritraeva in sé, tremando mentre il macchinario penetrava nell’utero per risucchiarlo e tritarlo, come carne di macello. Con l’andare del tempo ho maturato quella che ritengo una buona concezione sessuale. Il sesso è giusto viverlo ma non con chiunque, non con chi non prova rispetto, non ha alcun potenziale, non ha contenuti né pensieri nobili, anche se embrionali, nei confronti dell’altro. Non si dovrebbe mai stare con una persona che non piace del tutto o si riduce al solo sesso e si dovrebbero sempre utilizzare il filtro cognitivo, il buon senso, l’autostima e l’istinto nella scelta dei partner. Andiamo ad analizzare cos’è un feto, di cosa è fatto. Esso nasce dall’incontro degli spermatozoi con gli ovuli. Il termine “concepimento”, sinonimo di concezione, deriva dal latino “cum capere”, cioè “accogliere in sé” o “prendere insieme” ed è proprio questo che succede: un meraviglioso, misterioso e complesso incontro genetico!

Lo spermatozoo ha una testa dove è contenuto il DNA, un collo dove ci sono i mitocondri (gli organelli cellulari che producono l’energia) e poi la coda, che è quella che muovendosi lo fa spostare (in https://www.pianetamamma.it/rimanere-incinta/concepimento-rimanere-incinta/concepimento-ecco-come-avviene.html).

La sua vita non inizia con la comparsa dei suoi caratteri distintivi o con il parto. Ciò che è importante non tralasciare è che tutto avviene nel corpo di una donna. La morula è strettamente connessa alla madre biologica dal primo istante! Apparentemente né il feto né la donna sentono nulla durante la prima settimana ma non è così, sono già allacciati, connessi, simbiotici nel bene e nel male, anche senza che ne abbiano del tutto consapevolezza. Tutti i processi vitali hanno un aspetto visibile e conosciuto e uno inavvertibile e ignoto. I sintomi riconosciuti dalla donna sono:

  1. maggiore appetito
  2.  tensione e gonfiore del seno
  3.  fastidio ad alcuni tipi di odori
  4.  maggiore sensibilità ed irritabilità
  5.  stanchezza
  6.  nausea
  7.  sonnolenza
  8.  dolori alla schiena
  9.  perdite biancastre inodori
  10.  leggere perdite ematiche, chiamate perdite da impianto

Questo dimostra o non nega anche l’esistenza di un condizionamento emotivo reciproco.

Ritornando al paragone con le piante, anche loro soffrono e hanno bisogno di amore e delicatezza. Provate a sfiorarne i petali, ad accarezzarne le foglie o, al contrario, a trascurarle o a trasmettere loro il vostro tormento interiore.

Un team di scienziati dell’Università di Tel Aviv ha scoperto che alcune specie quando subiscono uno “stress ambientale” provano dolore e lo esprimono emettendo un suono ad alta frequenza (in https://www.huffingtonpost.it/entry/le-piante-provano-dolore-se-i-loro-fusti-vengono-tagliati-o-se-non-vengono-annaffiate-abbastanza_it_5def7b8ae4b00563b8574ff2 e in http://www.blueplanetheart.it/2018/09/lecco-lincredibile-reazione-di-una-pianta-quando-sente-dolore-che-la-rende-molto-simile-agli-animali-video/).

Dobbiamo avere la massima cura di ogni essere vivente e, per certi versi, anche degli oggetti e delle pietre. In tal senso, gli studi alchemici, esoterici e olistici riconoscono a tutti i minerali naturali virtù energetiche di cui tuttavia non si conoscono veramente le verità e le dinamiche. Invero, cosa conosciamo di questo complesso macchinario che è l’Universo in cui siamo inseriti come cavie di laboratorio? Per ciò detto, credo fermamente che dovremmo ponderare bene le scelte che facciamo, in ogni ambito, pure fra le mura domestiche, pure nascosti dietro un dito, pure fra squadra e compasso.

Qualunque trauma resta impresso nei nostri cromosomi e viene trasmesso di generazione in generazione come i tratti somatici, i tic nervosi, gli atteggiamenti, etc. In trance i pazienti, a volte, sembrano regredire a vite precedenti, raccontando storie incredibili, terribili, prigionie con torture inimmaginabili, violenze e abusi di ogni tipo, in secoli e tempi diversi dal nostro. È un loro ricordo o il vissuto di un avo? In quest’ottica, e anche considerando che l’embrione si comporta un po’ come un essere umano in coma, soprattutto, inizialmente, le vite precedenti possono essere la chiave di malesseri e angosce presenti per quanto ciò che viene evocato è il dolore di non essere desiderati, di essere trattati come se non si esistesse, di essere ignorati nell’essere umani e vivi, a tutti gli effetti, di non essere protetti e di essere stati trucidati, senza scrupolo, provando un dolore immenso le cui vibrazioni vengono propagate nell’universo e nessun umano può sentirle o captarle, come hanno fatto i ricercatori con le piante.

Quando l’aborto è farmacologico, il principio attivo in questione è il mifepristone o RU486 che blocca lo sviluppo embrionale e induce il distacco del feto dall’utero, determinando la fine della gravidanza. Nell’arco di alcune ore la prostaglandine fa contrarre l’utero e consente il suo svuotamento in modo autonomo, senza bisogno di un accesso chirurgico.

L’intervento chirurgico consiste nella rimozione del prodotto di concepimento contenuto all’interno dell’utero, in pochi minuti, in anestesia generale. La tecnica più diffusa per praticarlo è l’isterosuzione, che consiste nell’uso di una cannula (più o meno delle dimensioni di una penna) che una volta inserita nell’utero e collegata a una pompa a vuoto aspira l’embrione/feto e l’endometrio, lo strato più interno della mucosa uterina, lo stesso che si sfalda durante il flusso mestruale. Un secondo metodo, ormai poco praticato, è quello della cosiddetta dilatazione e revisione, dove la dilatazione si effettua sul collo dell’utero con l’aiuto di una sottilissima pinza e la revisione (anche detta raschiamento) coincide con la rimozione del materiale (in https://www.wired.it/scienza/medicina/2014/03/28/come-avviene-aborto/?refresh_ce=).

L’universo ci mette sempre e costantemente alla prova, ci istruisce perché diventiamo dei problem solver efficienti. Se invia un bambino, se innesca una gravidanza io penso che bisognerebbe lasciarlo fare, anche se si è minori, anche se si è spaventati dai genitori e si è fatta una cazzata andando a letto con qualche strobilo di turno, anche se si è vittime di violenza o se il matrimonio è finito e non si vogliono altre gatte da pelare. Allora meglio mettere la cintura di castità o ragionare prima di agire di impulso. Quando decido di stare con un uomo io so bene e metto in conto questo potenziale. Se si dovesse verificare prenderei dei provvedimenti, cercherei di organizzarmi per accogliere un dono e non per disprezzarlo e, soprattutto, mi prenderei le mie responsabilità. So che non avere deciso di avere un rapporto sessuale e averlo imposto non è facile da sopportare ma cosa c’entra una povera creatura? Si può benissimo dare in adozione!

Spero che, dopo tutto, la mia riflessione serva a qualcosa o a qualcuno. Se sei capitato qui non è un caso…. Mi scuso se ho urtato la sensibilità di uno di voi, perdonatemi ma qualcuno deve pur farlo questo lavoro!

Laura Valenti
Author: Laura Valenti

Laura Valenti è Psicologa clinica, Scrittrice, Aforista, Artista e Ghost writer e/o correttrice bozze. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui “Diritti negati” e “La Repubblica”. Cura la rubrica “Liberi Nobili” nel quotidiano online “IlSicilia.it”. Con l’Armando Editore (2007) ha pubblicato il volumetto Per un mondo a misura di adulto e bambino, cui è seguito Come me ( 2008). Entrambi sono patrocinati dall’UNICEF. Nello stesso anno è uscito il romanzo psicologico Ziza (ed. in proprio). Questi ultimi volumi sono i primi di una collana dal titolo Questo non si dice e quello non si fa. Dal 1997 si occupa di Ghost Writing trascrivendo convegni e redigendo per altri articoli, relazioni, discorsi, biografie, libri di medicina, architettura, etc.. È esperta di tecniche di rilassamento mentale (WILDE SYSTEM) e potenziamento cognitivo-affettivo-relazionale con l’ausilio di test psicometrici. Ogni tanto si diletta a creare abiti, scarpe e oggetti/mobili di arredo per la casa e l'ufficio.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmailby feather

Comments

comments

Related posts